 © Una Szeemann: Film still from the movie "Montewood Hollyverità", 2003 Lawrence Weiner in the role of Baron Emden Mariapia Borgnini, Paolo Ravalico Scerri, Una Szeemann Click for English text Sabato 16 agosto 2003 si apre presso il Centro d'Arte Contemporanea Ticino a Bellinzona la mostra dedicata a tre giovani artisti contemporanei: Mariapia Borgnini, Paolo Ravalico Scerri e Una Szeemann. La superficie specchiante è il tema sviluppato nelle tre opere che Mariapia Borgnini (1952) presenta in una delle sale del CACTicino a formare un'installazione quasi unica. Lo specchio produce segni? era uno dei quesiti posti da Umberto Eco molti anni fa che invitava ad andare oltre la superficie e riflettere sui contenuti dell'essere e/o apparire. Quanto osserviamo su di una superficie specchiante sono segni e semplicemente una realtà riflessa? M.B. organizza la sala del CACTicino esibendo un grande pannello di colore bianco, un lavoro di scrittura e altre opere. Rispondendo alla domanda di Eco, il visitatore molto probabilmente non si accontenta di riflettersi nello specchio. Intrigati come in una magia di Esher, spesso vogliamo varcare la soglia del reale accedendo all'irreale, al mondo del sogno, così come lo spettatore che si pone davanti alla superficie pittorica bianca lucida vuole vedere non solo la "pittura", il "colore", bensì ritrovare – specchiandosi – il riflesso della propria identità, il segno della propria presenza. Di profonda analisi sulla pittura, la scelta del colore bianco potrebbe essere puro pretesto. Il primo impatto di tipo pittorico viene, infatti, superato dalla ricerca concettuale che l'artista svolge, in maniera tale che il "quadro" diventi parte integrante dello spazio architettonico e si fonda con il muro che lo ospita, su cui ognuno ritrova il "sé" riflesso, la propria memoria, la propria presenza metafisica, spirituale e/o irrazionale, la propria trascendenza, smaterializzazione. Il terzo lavoro di M.B. è la scritta Biancospino, a rappresentare un tipo di pianta, il cui fiore è un insieme omogeneo bianco composto da tanti piccoli fiorellini partenti da innumerevoli steli. La scritta presentata al contrario (sinistra-destra) rievoca nuovamente la dinamica del guardare, vedersi e osservarsi riflessi in falsetto. Specchio = realtà riflessa o mistificazione della realtà? Quello di M.B. è un invito a pensare a quanto vediamo, osserviamo, ma non solo in relazione agli aspetti specificatamente visivi. L'opera video Adoration dell'artista italiano Paolo Ravalico Scerri (1965) ruota – come gran parte della sua produzione – attorno al tema dell'edonismo all'interno dell'universo omoerotico. Assolutamente non pretestuoso, né pretenzioso, ma narrativo, il lavoro di P.R.S. rappresenta la sublimazione (adorazione) della bellezza corporea e sensuale, del continuo ed ossessivo desiderio di seduzione carnale. Gli aspetti voyeuristici divengono quasi segni poetici; l'impianto è semplice ed irreale per la totale mancanza di riferimenti scenografici o architettonici. Nonostante la durata del video che si snoda in circa trenta minuti, il tempo sembra arrestarsi e lo spazio annullarsi, prendendovi una leggerezza e piacevolezza del guardare. Montewood Hollyverità del 2003 è l'ultimo lavoro a carattere video-fotografico di Una Szeemann (1975). Presentato sotto forma di trailer all'edizione di quest'anno di Liste Fiera Internazionale d'Arte Contemporanea di Basilea, l'artista propone un'interessante riflessione sulla coscienza storica, facendo una trasposizione in parallelo della Storia del Monte Verità di Ascona – e di tutta la sua cultura – nel contesto attuale della Hollywood cinematografica. I fondatori del Monte Verità Ida Hofmann e Henri Oedenkoven sono interpretati da due importanti Body Builder, Pauliina Talus e Tommi Thorvildsen. Il danzatore e insegnante di danza Rudolf von Laban è interpretato da Jason Rhoades; Elisar von Kupffer, scrittore omosessuale, pittore a amante, la cui appassionante ambizione era la creazione di un paradiso androgino è rivisitato da Paul McCarthy. Il ruolo del benestante Barone Emden, che si contornava da belle e nude presenze femminili per assaporare i piaceri della vita nel suo giardino, è stato girato con l'artista Lawrence Weiner. Questi particolari attori – artisti importanti nella vita – ridanno alla storia del personaggio interpretato quell'identità contemporanea tipica del mondo falsificato hollywoodiano, in cui i fondatori del Monte Verità si trasformano in esibizionisti di muscoli, dove Elisar von Kupfer, antesignano di una visione finalmente androgina della società, scade nel ruolo interpretato da Paul McCarthy di una triste quanto goffa Drag Queen bisognosa di amore, ecc. U.S. stigmatizza una realtà alimentata dall'aspirazione del successo immediato, del consumismo (americano) sfrenato, cui il mondo si sta lentamente ed inconsapevolmente assuefando, a scapito della Storia e delle sue Visioni. Ausstellungsdauer: 16.8. - 5.10.2003 Oeffnungszeiten: Fr-So 14 - 18 Uhr Centro d'Arte Contemporanea Ticino Via Tamaro 3 6505 Bellinzona Telefon 091 825 40 72 Fax 091 825 40 85 E-Mail: info@cacticino.net www.cacticino.net Mariapia Borgnini, Paolo Ravalico Scerri, Una Szeemann Saturday August 16 2003 opens at the Centro d'Arte Contemporanea Ticino in Bellinzona the untitled exhibition dedicated to three young contemporary artists: Mariapia Borgnini, Paolo Ravalico Scerri and Una Szeemann. The mirroring surface is the main theme developed within three works of hers, that Mariapia Borgnini (1952) features in one of the showrooms of CACTicino in a context of installation almost unique. Does the mirror produce signs? would be one of the questions asked by Umberto Eco many years ago and who would invite its reader to go further behind the surface and just think of the meanings of being and/or appearing. What we observe on a mirroring surface, are they sings o simply reflected realities? M.B. deals with the room of CACTicino by exhibiting a large white panel, a writing work and other works. Answering the question asked by Eco, the visitor most probably is not happy to mirror himself. Intrigued like in the magic world of Esher, often we aim to go beyond reality and to step into the unreal world, into the universe of dreams; in the same way the observer in front of the painted glossy white surface does not want to see only the "painting", the "colour", but to look for the reflection of his own identity, the sign of his own presence. Deeply thinking about history of painting, M.B. chooses to use the white colour as a pure pretext. The first impact in front of it is overwhelmed by the conceptual research that the artist develops so that the "painting" becomes part of the architectural space; as if it would be absorbed by the white wall, on which everyone can find himself reflected, his own memory, his own metaphysical, spiritual and/or irrational presence, his own transcendence. The third work of M.B. is the written text Biancospino; a kind of small tree, whose flower is an white homogeneous ensemble made by lots of other tiny flowers. The upside-down (left-right) presented word evocates again all the dynamics of the looking at images and signs, seeing themselves and observing themselves reflected. Mirror = reflected reality or mystification of reality? M.B. invites to think of what we all see, observe, but not only related to visual aspects specifically. The video work entitled Adoration by the Italian artist Paolo Ravalico Scerri (1965) focuses – as most of his production – around the theme of hedonism inside the homoerotic universe. Absolutely with no pretext, neither pretentious, but narrative, the work of P.R.S. represents the sublimation (adoration) of physical and sensual beauty, of the continuous and obsessive desire of carnal seduction. The aspects of voyeurism almost transform themselves into poetical signs; the structure is simple and unreal because of the total lack of scenographic and architectural references. In spite of the video duration (30 minutes), time and space seem to disappear and to bring you to lightness and pleasance of seeing. Montewood Hollyverità (2003) is the last video-photographic work by Una Szeemann (1975). Presented as a trailer during the last edition of Liste Young Contemporary Art Fair Basle, the artist shows an interesting approach to historical consciousness, transposing the history of Monte Verità in Ascona – and all its culture – into the actual reality of Hollywood world. The founders of Monte Verità Ida Hofmann and Henri Oedenkoven – are played by two important body builders, Pauiliina Talus and Tommi Thorvildsen. The dances and dance teacher Rudolf von Laban is played by Jason Rhoades; Elisar von Kupffer, homosexual writer, painter and lover, whose passionate ambition was the creation of an androgynous paradise is played by Paul McCarthy. The role of the wealthy Baron Emden, who surrounded himself with beautiful naked female delicatessen made to enjoy themselves coquettishly in his garden is played by Lawrence Weiner, to name a few. These particular actors – important artists in life – give to the story of each character that contemporary identity typical of the false Hollywood world; the founders of Monte Verità would become muscles exhibitionists, Elisar von Kupffer, thinker of a finally androgynous society is played a sad and ridiculous Drag Queen (Paul McCarthy), who desperately needs love, and so on. U.S. stigmatizes a reality based on success ambitions only, consumption society off limits in spite of Visions and Culture. Hours: Fri-Sun 2 - 6 pm August 16 - October 10, 2003 |
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