© Katia Bassanini

© Katia Bassanini


Katia Bassanini
The Stranded Boat



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Sabato 10 gennaio 2004 alle ore 17:30 si apre al CACTicino Centro d'Arte Contemporanea Ticino la mostra personale dell'artista Katia Bassanini, seconda tappa del ciclo di due mostre iniziato il 4 dicembre con la personale al MLAC Museo Laboratorio di Arte Contemporanea di Roma per la cura di Mario Casanova e Domenico Scudero.


Per l'occasione il CACTicino e Neos Edizioni di Genova hanno dato luce alla pubblicazione di un libro di 104 pp. a colori con testi in italiano e inglese di Geneviève Loup e Roberto Pinto, che illustra l'opera dal 1996 ad oggi dell'artista svizzera operante a New York.


La mostra al CACTicino è titolata "The Stranded Boat" ed è composta da opere recenti a formare un'installazione tematica site specific. Due installazioni video, interventi su muro con materiali diversi, collages e carte.


Da sempre Katia Bassanini - attraverso una multimedialità che non si riduce alla scelta differenziata dei materiali e delle tecniche, bensì alla ricerca di nuovi linguaggi - sviluppa i temi legati all'esistenza umana, ai suoi comportamenti e paradossi, evidenziando in un rapporto di amore-odio la dimensione psicologica di causa ed effetto, di realtà e finzione; il continuo moto indipendente ed involontario della psiche in rapporto alle scelte di una società e alla sua volontà di conquistarle facendole proprie (Dreams that money can buy, 2003).


Da qui la sua visione di una società, che diviene teatro dei folli, capolinea dell'assurdo e luogo di finzione; perché l'essere umano - e quindi l'artista stessa - operano scelte sociali precise, al fine di ottenere altro, fors'anche inconsapevolmente.


La realtà della società odierna ritrova gli elementi della propria assurdità nelle opere video "Wrecks" e "Jack Pot" (entrambe del 2003), realizzate a New York e rispettivamente a Las Vegas. Evidente critica alla ricca società americana, la classe dominante stipula una sorta di contratto sociale per ottenere gli onori - senza assumerne gli oneri -, dando di sé un'immagine di desolazione e di povertà mentale e psicologica, rivendicando e ribadendo una radice nobiliare piccola, inesistente, ma gonfiata a dismisura (Happy Man, 2003). L'unica gratificazione di questo potere è costituita da pochi scarni elementi, (de)relitti custoditi come reliquie. Ecco che l'essere umano diviene egli stesso reliquia e relitto della propria ambizione sociale e professionale, svuotandosi della dimensione reale, umana ed umanista.


Proprio qui inizia la mostra bellinzonese, una riflessione sul tessuto sociale che ci circonda, sul terribile sarcasmo giocoso dei rapporti di forza tra esseri umani, sul desiderio obbligatorio del "tenere in pugno" e del "make up a deal", quasi la società in cui viviamo e la sua quotidianità fossero - per Bassanini - un continuato, continuativo ed estenuante rapporto contrattuale e costituissero sempre e in ogni caso una gerarchia di gruppi di potere a scapito dell'identità umana individuale e delle sue competenze.


La dimensione cinetica del lavoro di Bassanini non si lega esclusivamente al video, come mezzo di produzione, ma viene applicato dall'artista a tutta la sua opera, quasi essa volesse togliere agli oggetti il loro statuto di materia statica, di feticcio, smaterializzando i lavori e - come uno scultore - togliere un peso materico, per lasciarne uno più spirituale e profondamente psicologico, imprevedibile e mobile, al fine di dare loro la felicità di un'azione continua e conseguentemente nuova e in progressione.


Come una palla lanciata a terra e che per attrito ed esaurimento si arresta solitaria, così la dignità umana si ferma e si esaurisce laddove inizia l'universo dell'assurdo, là dove si è arenata la sua barca. Tale è il messaggio di questa nuova esposizione di Katia Bassanini.


Esposizione: 10.1. - 22.2.2004
aperto: Ve-Do 14 - 18 h


Centro d'Arte Contemporanea Ticino
Via Tamaro 3
6505 Bellinzona
Telephon 091 825 40 72
Fax 091 825 40 85
E-Mail: info@cacticino.net

www.cacticino.net




Katia Bassanini
The Stranded Boat



Saturday January 10 2004 at 5.30 pm opens at CACTicino Centro d'Arte Contemporanea Ticino the solo show of the artist Katia Bassanini, last exhibition of a cycle of two organised by CACTicino. The first show opened in Rome on December 4th at MLAC Museo Laboratorio di Arte Contemporanea.


For these both occasions CACTicino and Neos Edizioni (Genoa) issued a book (104 pages, coloured) with texts in Italian and English by Geneviève Loup and Roberto Pinto, illustrating the work since 1996 of the Swiss artist living and working in New York.


The show at CACTicino entitled "The Stranded Boat" features recent works building up a thematic site specific installation. Two video installations, interventions directly on wall with different materials, collages and drawings.


Since ever Katia Bassanini explores new languages - not only using many different techniques - and develops themes fastened to human existence, its behaviours and paradoxes, putting into evidence the psychological dimension of cause and effect, fiction and reality, inside a relation of love and hate: the independence of psyche related to the choices of a society and of its will to conquer its dreams (Dreams that money can buy, 2003).


This is the starting point of Bassanini's social visions, a theatre of madness, terminus of absurdity and place of fiction.


Our society and its elements of absurdity are featured in a couple of video works; "Wrecks" (2003) and "Jack Pot" (2003), made in New York and respectively in Las Vegas. Quite obvious is the critical attitude of Katia Bassanini toward the American upper class; this dominant social class undersigns a sort of social contract in order to obtain the honours without paying for them, giving of itself an image of sadness, of mental and psychological poverty, but claiming its inexistent, small, stupid noble roots (Happy Man, 2003);. wrecks kept like relics. Similarly the human being becomes himself relic and wreck of his own professional and social ambition, emptying himself of his real, human and humanistic dimension.


This is the start of Bellinzona's show; a reflection about social architecture around us, about the terrible playful sarcasm of power relationship among human beings, about desire "to have somebody in power" or "to make up a deal", as if society in which we're living and its everyday life were - for Bassanini - a continuous and exhausting social relationship based on a contract and would always and anyway be a sort of hierarchy to detriment of human identity and his competences.


The kinetic dimension in Bassanini's work is not exclusively linked to video art, as medium, but can be extended to her whole artistic production, as if the artist would aim to transform objects into ever changing works by taking away physical matter- as a sculptor does -, in order to keep one more spiritual and deeply psychological identity, unforeseeable and mobile.


The world of absurdity begins, where Katia Bassanini describes the end of human nature, where her boat has been stranded. This is the content of this new exhibition of Katia Bassanini.


Exhibition: January 10 - February 22, 2004
Opening hours: Fri-Sun 2 - 6 pm