© Mario Merz

Triplo igloo, 1984
glass, metal, clamps, neon, 600 cm diam.
Collection Musée d'Art Contemporain, Montréal
Courtesy Archivio Merz, Turin


Mario Merz


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Realizzato in argilla, metallo, vetro, asfalto, juta o fascine, l'igloo di Merz trova materiali e proporzioni in relazione organica ai luoghi, e diventa doppio o triplo alternando condizioni di apertura e chiusura, trasparenza e opacità. Ambiente di incontro, nei primi esemplari realizzati negli anni della guerra del Vietnam e delle rivolte studentesche, accoglie sulla propria cupola motti e frasi che esulano dall'aneddoto, per confermare invece la ricerca di principi filosofici, come nel caso della frase del Generale Giap "se il nemico si concentra perde terreno se si disperde perde forza".


Forma reale e simbolica, l'igloo rappresenta nello spazio tridimensionale il dinamismo della spirale, segno del movimento cosmico che comanda l'iconografia dell'artista. In ambito matematico essa corrisponde alla progressione di Fibonacci, la sequenza numerica individuata dall'abate Leonardo da Pisa all'inizio del Duecento, secondo la quale ogni numero corrisponde alla somma dei due precedenti (1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34…). Merz usa i numeri Fibonacci come dato che descrive le leggi della natura attraverso la verità dei numeri, riconoscendo in esso un sistema capace di rappresentare la crescita nello spazio di un oggetto. Con la serie di Fibonacci, l'artista inserisce le proprie opere nel ciclo continuo di trasformazione che regola l'universo fisico, proiettandole nell'infinito. Così accade per "Accelerazione = sogno, numeri di Fibonacci al neon e motocicletta fantasma", 1972, la motocicletta esposta alla Documenta di Kassel, ibrido tecnologico-animale lanciato in una corsa virtuale o per lo spazio esterno della Manica Lunga di Rivoli, animato dalla progressione dei numeri al neon (1990).


La relazione tra spazio, persone e cose è indagata da Merz attraverso la tematica dei tavoli, considerati il primo tassello nella costruzione di una possibile "Casa Fibonacci". Luogo dello scambio sociale, il tavolo è presente sia come struttura fisica sia come immagine pittorica, pratica che l'artista ritrova all'inizio degli anni Settanta proprio a partire da questo tema. Accogliendo ortaggi, frutta, fascine giornali, in "Tavolo a spirale in tubolare di ferro per festino di giornali datati il giorno del festino", 1976, l'opera diventa quello che l'artista definisce un vero "paesaggio moderno".


Nella visione panica di Merz, durante gli anni Ottanta diventano numerosi i dipinti di animali. Ad essi la mano dell'artista regala la dignità di creature appartenenti al mito. Il bestiario include coccodrilli, lucertole, iguane, rinoceronti, leoni, tigri, bisonti e ancora animali notturni, come gechi o gufi, in quanto gli animali sono per Merz "la notte dell'umanità", più antichi di essa. Talvolta gli animali sono animati da barre al neon, lance luminose che imprimono ulteriore velocità alla pittura.


Il particolare sentimento del tempo, libero dalla logica della successione lineare, che guida il pensiero di Merz è evidente nella capacità dell'artista di attingere contemporaneamente a tutti i temi individuati nel corso della propria ricerca. Ogni nuova opera può accogliere e compenetrarsi con un'altra precedentemente realizzata, originando nuove proliferazioni di senso. In "Senza titolo" (Tavolo per Marisa), 2003, la lancia, vettore già individuato nelle opere degli esordi dell'Arte Povera, entra nella dinamica del tavolo, imprimendo alla dedica contenuta nell'opera il valore di una dimensione infinita.


Marcella Beccaria


Esposizione: 12.1. - 27.3.2005
Orario d'apertura: da martedì a giovedì: 10-17,
da venerdì a domenica: 10-21
lunedì chiuso


Museo d'Arte Contemporanea
Castello di Rivoli
Piazza Mafalda di Savoia
I-10098 Rivoli (Turin)
Telefon+39 011 9565 222
Fax +39 011 9565 230
Email info@castellodirivoli.org

www.castellodirivoli.org






Mario Merz


Created out of clay, metal, glass, asphalt, jute, or bundles of twigs, Merz's igloo exists in materials and proportions that are in organic relationship to its site. It becomes double or triple in format, alternating conditions of opening and closure, transparency and opacity. An environment for encounters, the first examples, created during the period of the Vietnam war and the student rebellions, collect on their domes words and phrases that lie beyond anecdote, to confirm, instead, a quest for philosophical principles, as in the case of General Giap's phrase: "If the Enemy Masses his Forces He Loses Ground if He Scatters He Loses Strength."


A real and symbolic form, the igloo represents, in three-dimensional space, the dynamism of the spiral, sign of the cosmic movement that directs the artist's iconography. In the field of mathematics, it corresponds to the Fibonacci progression, the numeric sequence discovered by Abbot Leonardo of Pisa in the early 12th century, according to which every number corresponds to the sum of the two preceding numbers (1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34…). Merz used the Fibonacci numbers as an element that describes the laws of nature through the truth of numbers, recognizing in it a system capable of representing an object's growth in space.


With the Fibonacci series, the artist inserted his own works into the continuous cycle of transformation that governs the physical universe, projecting them into infinity. This is what happens in "Accelerazione = sogno, numeri di Fibonacci al neon e motocicletta fantasma" (Acceleration = Dream, Fibonacci Numbers in Neon and Motorcycle Phantom), 1972, the motorcycle exhibited in Kassel in 1972, a technological-animal hybrid, hurled into a virtual race or in the installation through the outdoor space of Rivoli's Manica Lunga , animated by the progression of neon numbers (1990).


The relationship between space, people, and things is investigated by Merz through the theme of tables, considered the first piece in the construction of a possible "Fibonacci House." A place of social interchange, the table is present both as a physical structure and as a pictorial image, a practice to which the artist returned in the early 1970s, beginning with this very theme. With the collection of vegetables, fruit, bundles of twigs, and newspapers in "Tavolo a spirale in tubolare di ferro per festino di giornali datati il giorno del festino" (Spiral Iron Tubing Table for Banquet of Newspapers Dated the Day of the Banquet), 1976, the work becomes what the artist calls a true "modern landscape".


In Merz's panic-stricken view during the 1980s, he created numerous paintings of animals, where he endowed his subjects with the dignity of mythical creatures. His bestiary includes crocodiles, lizards, iguanas, rhinoceroses, lions, tigers, and bison, as well as nocturnal animals, such as geckos or owls, since Merz considered animals "the nighttime of humanity", more ancient than it. Sometimes, the animals are enlivened by neon bars, luminous spears that grant the painting greater velocity.


The specific feeling of time, free from the logic of linear succession, which guides Merz's ideas, is evident in his capacity to simultaneously draw upon all the themes identified over the course of his investigations. Each new work can accommodate and interpenetrate an earlier one, resulting in new proliferations of meaning. In "Senza titolo" (Tavolo per Marisa) (Untitled - Table for Marisa), 2003, the spear, a vector since his early Art Povera works, enters the dynamics of the table, imbuing the dedication contained in the work with the value of an infinite dimension.


Marcella Beccaria


January 12 - March 27, 2005